
Oggi voglio proporvi una piccola riflessione che in realtà nasconde un grande mistero. Il mistero della paura. E per farlo prendiamo a prestito una bella metafora nata dalla penna della J.K. Rowling, la creatrice di Harry Potter. Nel suo mondo fiabesco c’era questo mago cattivo il cui nome tutti avevano paura a pronunciare, tutti tranne un altro mago, Albus il quale conoscendolo bene, sapeva che poteva dire quel nome Voldemort, senza temere alcuna conseguenza. Tutti in quel mondo avevano paura del grande mago cattivo e non ne pronunciavano il nome per paura. Ma chi lo conosceva bene, nessuna paura poteva avere.
Ecco che oggi tanti, forse troppi nel settore olistico hanno paura di pronunciare il nome Coronavirus o meglio Covid19 la variante mutata che sta spaventando molte persone. C’è chi persino ne cambia il nome, storpiandolo, rendendolo più delicato, più luminoso, o persino evitando di parlarne a tutti i costi.
Ma questo è dare potere alla paura. Allo stesso modo in cui nel mondo immaginario di Harry Potter tutti evitavano di usare il nome Voldemort perché fondamentalmente ne avevano paura.
Ma cos’è la paura, il mistero della paura?
La paura ci insegnano a scuola serve a farci sopravvivere, perché di fronte alla percezione del pericolo innesca la produzione di adrenalina, un ormone secreto dai surreni che fa pompare più rapidamente il sangue e ci predispone a combattere il nemico o fuggire da esso. La paura è quindi utile nell’immediato periodo ma nel lungo termine diventa solo dannosa, attivando processi di consunzione del corpo.
Ma cos’è la paura sul piano eterico?
La paura è auto-vampirismo.
È un affermazione forte, lo so. Lo ribadisco, la paura è auto-vampirismo, cioè è una forza inconscia che ti azzera energeticamente. Energeticamente e biologicamente in questo caso sono due cose diverse, cioè avendo perso la tua energia, ovvero il tuo potere di agire – puoi provare rabbia e la rabbia condurti a combattere il nemico. Ma combattere un nemico privi del sano potere di agire ci porta a colpire alla cieca il primo che passa. E da qui nasce la caccia moderna agli untori che vanno a fare jogging, o ai turisti cinesi, o a “quelli che la pensano diversamente”. Porta quindi all’agire senza alcuna efficacia. O al combattere un nemico inesistente o persino contro il nemico sbagliato, anziché agire per prevenire, comprendendo che il nemico non è li fuori, ma è dentro. Altrimenti finiamo per credere a qualunque cosa ci venga raccontata purchè ci dia una miracolosa soluzione dalla paura.
Etericamente se osserviamo con la percezione manuale eterica, il campo complessivo di una persona o anche solo la sua bioenergia, la sua cosiddetta forza vitale, scopriremo che di fronte alla paura la prima reazione è di un drastico calo energetico.
Anche dopo, quando l’energia vitale viene recuperata, rimangono dei “buchi” spalancati. Questi buchi li abbiamo creati e li alimentiamo noi. Sono l’effetto della paura che lascia aperte porte tramite le quali siamo deboli e facilmente manipolabile da chi comprende – sul piano psicologico e del linguaggio – come accedere a quei buchi e fare finta di riempirli. Ecco che creare paura è un eccellete strumento di manipolazione, tanto eccellente che chi ha paura si lascia fare qualunque cosa.
Ma come si supera la paura?
Anzitutto parliamo di meccanica eterica.
Abbiamo due soggetti, A e B.
Se A è un branco di leonesse nella savana e B è una gazzella forte e vigile, che succede? È semplice, A non attacca B. perché le leonesse come ogni predatore non attaccano mai gli animali forti, quelli che gli darebbero una sfida pericolosa. Le leonesse posso attaccare e uccidere B? Si. Ma sanno che la sfida e quindi le forze spese non valgono lo sforzo. L’istinto le fa sempre andare sugli animali deboli e malati, quelli facili da colpire.
Un insegnante di autodifesa mi spiegava che questo meccanismo funziona perfettamente anche negli esseri umani.
Ora se in B, la gazzella forte, attenta e potente per quanto effettivamente più debole di una leonessa, viene insinuata una paura, magari ripetendola costantemente fino a logorare le sue difese mentali, che succede? Ecco che B non è più forte. Ha creduto alla paura, e facendo questo ha auto-azzerato la sua forza vitale. Questo la rende realmente vulnerabile alle leonesse, perché se prima poteva fuggire rapidamente, ora se cercherà di fuggire lo farà in modo scomposto, finirà per cadere in trappola, perderà di vista le vere vie di fuga, ecc…
Ok ora ve lo dico più chiaramente:
Cosa succede se A è un alieno che ruba l’anima (anche se non esiste) e B è un operatore?
E se A è una malattia e B è un operatore?
L’energia si muove sempre dal più forte al più debole, dal pieno al vuoto, dallo yang allo yin.
E le difese energetiche esistono?
Si. Esistono. Nascono dal Timo, nel centro del petto, sopra il cuore. Sono alimentate dal coraggio, dalla dignità, dal senso di presenza interiore, di valore interiore. In quella stessa regione al centro del petto la medicina tradizionale cinese, sostiene che vi nasca il Wei-Chi. Chi = energia. Wei = difesa. WeiChi quindi viene tradotto come forza difensiva o energia vitale difensiva.
Sempre secondo la tradizione orientale il Wei-Chi nasce nel petto e si diffonde durante il giorno nel corpo, per poi tornare a riposare nel petto durante la notte. Il Wei-Chi viene alimentato dal cuore e lo difende. Ma se ci manca il cuore, cioè il coraggio, la determinazione, la volontà del cuore, che succede? Ecco che il Wei-Chi cala e la paura cresce.
Molti cercano “difese” energetiche, ma dimenticano questo semplice fatto. La difesa nasce dalla consapevolezza ma non della malattia, consapevolezza di chi sei tu realmente. Perché quando hai scoperchiato quel vaso di pandora a chi poi vai a dare la tua energia?
Il Vaso di Pandora è una bella altra metafora. C’era questa ragazza, Pandora a cui viene dato un vaso misterioso, dicendole di non aprirlo. Lei lo apre spinta dalla curiosità ma ne escono tutti i mali del mondo. Eppure sul fondo c’è anche la speranza.
Scoprire noi stessi e fare esperienza di chi siamo realmente è come aprire il vaso di Pandora. Esce di tutto e quello che vediamo quando ci guardiamo senza veli ci spaventa. La paura fa così chiudere a molti quel vaso. Ma quando andiamo fino in fondo a noi stessi ecco che li troviamo più della speranza, troviamo una forza indicibile, capace di azzerare qualunque paura.
Ecco che quando coltiviamo un Fine, purché sia sano, un fine che ci porta a superare i limiti attuali, la condizione di dolore in cui innegabilmente nasciamo, ecco che la paura perde energia dando potere alla volontà di crescere.
Quindi miei cari, possiamo dire la parola Coronavirus senza timore. In realtà solo se crediamo che energeticamente il Coronavirus sia “potente e terribile” esso ci potrà togliere energia. In realtà ci toglie energia anche solo pensandolo o sforzandoci a tutti i costi di non pensarci. In realtà non è il Coronavirus, la malattia a toglierci energia, siamo noi a darla via. Noi e soltanto noi.
Se siamo in quella condizione ecco che qualunque malattia finirà per essere energeticamente più forte di noi – per noi, ma non per altri. Al contrario se ci rendiamo conto che la malattia è solo un fatto energetico, una creazione collettiva, che quando smettiamo di alimentarla, essa esisterà ancora sul piano fisico, ma sul piano della paura diverremo liberi dal suo dominio perché energeticamente più potenti. Torneremo ad avere il pieno delle risorse mentali, come la lucidità, opposta alla totale confusione. E qui saremmo forse più lucidi e ragionevoli nel capire come agire e a chi credere o non credere.
Ma ne aggiungo un altra, e se fosse vero l’affermazione per cui si manifesta nella tua vita ciò a cui dai potere?
Se la paura ti ha azzerato dov’è finito il potere di creare?
Chi se l’è preso?
Ed ecco l’ultimo mistero della paura. Quel potere te lo sei preso sempre tu, non un mostro-alieno-massone li fuori. Lo hai solo chiuso a chiave dentro di te, dandolo a quel te alternativo che dentro di te reagisce alla paura. E quindi hai dato potere ai tuoi piloti automatici, le personalità alternative che agiscono al posto tuo. Sono personalità programmate dalla vita in famiglia, e nella società. Sono automatiche, non le gestisci realmente. Operano credendo di fare bene, ma sono prive di lucidità. Ti portano a sopravvivere, ma non a vivere realmente.
Ed ecco che scavare dentro di noi, comprendere quali automatismi abbiamo innati e come cambiare direzione diventa un Opera Eroica di riconquista di se, o meglio di realizzazione di ciò che sei nato per essere.
Domanda: Ma nella pratica come sconfiggo la paura?
Risposta: Posso anche darti una pratica, ma ognuno di noi reagisce in modo diverso. Per alcuni quello che scrivo potrà essere d’aiuto ma per altri no.
Ci sono molte belle forme di meditazione sulla paura ma vanno bene solo per alcune persone. Su altre sono persino di ostacolo. O meglio sarebbe necessario farle insieme in modo che ci si possa confrontare e scoprire passo per passo che finestre interiori si aprono in noi.
Per evitare rischi preferisco quindi lasciarti uno strumento più neutro, che sarà poi tua cura, applicare nei metodi e nei percorsi che hai appreso.
Domanda: Aspetta ma stai negando che non esista la massoneria? I black rock? Gli alieni ostili?
Risposta: No. Ti sto dicendo un altra cosa. Se dai potere alla paura perdi la capacità di agire, e come operatore ti auto vampirizzi il sano potere spirituale di far quadrare i conti. Se vuoi energeticamente fare la differenza ti serve il potere spirituale di agire – e questo non te lo da nessuno, nessuna iniziazione, nessun maestro, nessun rito, nessuna sostanza psicotropa, nessuna capanna sudatoria. Se vuoi privartene è facile, basta dare potere all’illusione che nasci con un tema natale, con una mappa numerologica o di qualunque altra cosa e che non puoi farci niente per cambiarla. Se vuoi recuperare il sano potere di fare la differenza e magari dissolvere qualche alieno negativo o altra roba simile, il potere di farlo va recuperato li dove tu stesso lo hai dato via. Questo lo puoi fare etericamente ma anche unendo intuito e ragione per capire dove e cosa liberare dentro di te.

Parte Pratica 1: Incrementare la Volontà.
L’energia di volontà va incrementata per superare la paura. La paura va quindi accolta, non necessariamente combattuta. Permettendo alla paura di esistere scopriamo che c’è poco di cui avere paura, oppure capiamo di cosa realmente abbiamo paura e li c’è margine d’azione.
Prendiamo una posizione comoda. Possiamo sederci per terra, su una sedia o persino praticare in piedi. Possiamo tenere gli occhi aperti o chiusi come preferiamo. Se teniamo gli occhi aperti, lasciamo che lo sguardo riposi su un punto neutro davanti a noi. Facciamo partire il Video del Portale del Risveglio. Quindi immaginiamo una pallina rossa davanti a noi, tipo pallina da tennis.
Portiamo l’attenzione a questa pallina e lasciamo che la mente riposi in essa. Se ci accorgiamo che la mente vaga, che siamo persi in flussi di pensieri, di immagini, possiamo con semplicità richiamare alla mente la pallina rossa.
(…dopo tre minuti o più se te la senti, concludi la pratica…)
Possiamo lasciar andare la pallina ed ogni senso di visualizzazione.
Possiamo stiracchiarci, muoverci se ne sentiamo il bisogno.
Sembra banale?
Si.
Eppure allenarsi a tenere la mente impegnata su una sola cosa alla volta rafforza la vostra volontà enormemente. La Volontà è lo strumento per agire anche in presenza della paura. È un energia che puoi generare anche dal niente, anche quando la paura ti ha azzerato e quindi da qui puoi ripartire. È la forza che anche quando sei azzerato ti fa rialzare da terra.
È una pratica noiosa?
Si.
È una pratica difficile per persone abituate a creare trenta pensieri al secondo?
Si.
Tuttavia è anche il primo passo che ti porta a coltivare la reale e riproducibile capacità di gestire la materia eterica e te stesso.
I successivi passi sono più intuitivi, ma richiedono che tu sappia praticare qualche tecnica adeguata, dalla Ricalibrazione Planetaria al Thetahealing, qualcosa che ti dia strumenti per liberarti – non qualcosa che ti crei ulteriori paure o ti condizioni – e che funzioni realmente (ma questa è un altra storia). Ad ogni modo:
Step 2. Pulisci a fondo i canali nel corpo in cui scorre l’etere. Questo renderà più facile il passo successivo.
Step 3. esplora etericamente ed intuitivamente dentro di te e cerca la memoria eterica del dolore passato e presente a cui resti aggrappato. Libera paura, dolore, tristezza, rabbia, colpa, ecc… che hai ricevuto dagli altri. Quindi libera quelle persone da ciò che hai inviato loro. Quindi libera te stesso da ciò che hai creato di distorto con te stesso.
Mentre fai questo libererai tanta ma tanta energia (etere) distorto, potremmo dire puzzolente e fangoso. Se hai fatto bene il passo precedente ti sarà tutto più facile. Mentre vivi questa fase potresti sentirti persino male. È solo la mente che fa riemergere il dolore mentre questo si libera. Biologicamente il corpo attiverà processi di pulizia, scorie e tossine verranno espulse. Questa è una cosa bella, ma ripeto mentre avviene puoi sentirti stordito, nauseato, mal di testa che partono, ecc.. potresti persino avere l’impressione che il mondo vada in pezzi. Segno che forse stai esagerando con le pratiche e ti serve riposare e ricentrarti, procedere più lentamente e farti prima le basi. Ma può anche succedere perchè ti manca di aver vissuto e fatto tuoi alcuni sentimenti chiave.
I sentimenti sono qualità dell’Anima, per cui se essi “vivono” dentro di noi ecco che abbiamo accesso a molte facoltà. Ma se ne abbiamo un esperienza distorta ecco che tali facoltà ci sono tappate finchè non li sviluppiamo.
Ad esempio senza l’Amore si muove ben poco. Altri sentimenti chiave sono: Accettazione; Responsabilità, la quale conduce alla unica e vera Libertà (di scelta), che è l’anticamera dell’Amore Vero; Integrità; Onestà (interiore ed esteriore) grazie alla quale smettiamo di ingannarci (interiore) e diciamo agli altri quello che pensiamo veramente (esteriore); Valore Personale, ovvero il riconoscere il proprio valore. Questo giusto per citare quelli fondamentali che riducono di parecchio le possibili “crisi di guarigione” delle pratiche eteriche, meditative ed energetiche (Nota. Nessuna pretesa ne indicazione terapeutica sostitutiva dell’attività medica o psicologica – parliamo di benessere naturale e meditazione così come ampiamente e apertamente presente nella cultura orientale, e come consuetudine anche in occidente sulla base delle tradizioni orientali).
Questa fase può e va ripetuta più e più volte, ogni volta vedrai sfumature diverse ed andrai più in profondità. Ciò che liberi sono solo scorie che inibiscono la tua capacità di osservare dentro di te l’immensa presenza dell’Anima.
Step 4. Ora così come prima hai fatto pulizia rafforzati, opera con le tecniche che hai studiato per incrementare e recuperare il potenziale che prima o non avevi oppure ti era stato sottratto.
Step 5. A questo punto espandi la tua coscienza, si solo a questo punto perchè ora hai i muscoli eterici e inconsci per poterlo fare. Superando i confini del vecchio te scoprirai che nonostante rimani sempre te stesso, sarà un te di gran lunga più capace di vivere ciò che la vita ti mette sul piatto di prima.
Come vedi non c’è una magica ricetta della felicità. Non esiste nessuno che nasca con magici e mistici doni. Arrivare al punto 5 lo si fa con olio di gomito e lavoro interiore.
Da qui si aprono molte possibilità e molte strade, perché è solo l’inizio del percorso.. ma questa è un altra storia..
Articolo originariamente pubblicato il 5 Aprile 2020. Adattato ed aggiornato il 15 Luglio 2023. Manlio Di Donato.
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